Catania: 4 arresti mondo Sanità per bandi e incarichi pilotati, 2 ex assessori regionali indagati

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“Turbata libertà degli incanti’, ‘turbata libertà del procedimento di scelta del contraente’, ‘corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio o del servizio’. Sono questi i reati che la Procura Distrettuale della Repubblica presso il Tribunale di Catania contesta a quattro persone nell’ambito di un’inchiesta che, con l’ausilio del Comando Provinciale dei carabinieri, ha portato all’esecuzione di altrettante misure di arresti domiciliari.

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L’indagine, coordinata dalla Procura Distrettuale di Catania e condotta dai militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catania dal settembre 2020 al settembre 2021, mediante attività tecniche,escussioni testimoniali ed acquisizioni documentali ha consentito di acquisire elementi in ordine a numerosi casi di turbative nelle procedure di attribuzione degli incarichi nell’ambito dei progetti ‘Obiettivo di Piano Sanitario Nazionale’ finanziati e approvati dall’Assessorato alla Salute della Regione Sicilia, denominati ‘Osas Catania – sentinelle della prevenzione’ e ‘Prevenzione, diagnosi e terapie delle carie dentali riscontrate nei cittadini fragili o in età scolastica della Provincia di Catania’, procedure indette e gestite dall’Azienda Policlinico Universitaria di Catania, nonché il progetto ‘Centro Cardio’ ‘Hub & Spoke’, modello di prevenzione e riabilitazione’ procedura indetta e gestita dall’Arnas Garibaldi di Catania.

L’attività investigativa ha consentito di acquisire elementi in ordine al ruolo centrale che avrebbero avuto due degli indagati nella organizzazione e pianificazione delle condotte illecite contestate influendo sulla predisposizione dei due bandi in modo da rendere pressochè certa la nomina dei soggetti predestinati secondo logiche finalizzate a garantire l’appoggio dei soggetti istituzionali comunque coinvolti nei progetti – ora nella fase genetica, ora nella fase esecutiva – oltre che, contestualmente, a garantire vantaggi per sé o a favore di soggetti loro vicini.

C’è anche Giuseppe ‘Pippo’ Arcidiacono, di 65 anni, dirigente medico dell’Arnas Garibaldi di Catania ed esponente di Fratelli d’Italia, già assessore comunale nella giunta Pogliese e candidato sindaco in vista del voto di fine maggio a Catania, candidatura poi ritirata per sostenere quella del collega di partito Enrico Tarantino, fra i quattro arrestati dai carabinieri di Catania e posti ai domiciliari su disposizione della Procura etnea per turbata libertà degli incanti e corruzione. Misure disposte nell’ambito di indagine sulle procedure di attribuzione incarichi in merito a progetti finanziati e approvati dall’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana. Gli altri arrestati sono Nunzio Ezio Campagna, di 61, un ex funzionario amministrativo dell’Università etnea Gesualdo Antonio Minissale, di 53, e un responsabile scientifico, Sebastiano Felice Agatino Ferlito, di 69.

Due ex assessori della Regione Siciliana, Ruggero Razza, di FdI, e Antonio Scavone, del Mpa, sono indagati nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Catania sfociata negli arresti domiciliari di tre medici e di un ex funzionario amministrativo dell’università. Indagato anche il presidente dell’ordine dei medici di Catania, Ignazio La Mantia. Per loro e per altri cinque indagati la Procura aveva chiesto l’applicazione della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio. Il gip deciderà all’esito dell’interrogatorio di garanzia, come previsto dalla legge.

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